IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
fardelletto, e si avviò per tornare alla sua grotta. Di tratto in tratto, si fermava, leccava il sangue delle ferite: - Oh che buon sapore! Oh che buon
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gliela rimandò: - Contentino che mangia pane Sua Maestà non ne vuole. - Portagli questo qui. Gli diè un corno di bue. Il Re si sentì offeso, e se la
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, facendosi quasi sventolare la sua gran chioma d'oro per attirarne gli sguardi. Il Reuccio non le badava, non si voltava; passava trottando, con gran
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affollavano nella sua bottega: - Tornitore, mi Fate una trottola? - Piccola o grande? Piatta o col cocuzzolo? Secondo che la volevano piccola o grande, piatta
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me n'appiccicassi due io? Diventerei più forte, e lo concerei per il dì delle feste. Fece tagliare due code ai migliori cavalli della sua scuderia, e
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nome lo porta con sé; chiamiamolo: Grillo. Grillino, sin dai primi mesi, fu la disperazione della sua mamma. Saltava dalla culla, dal letto, dalle
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, e tutte le verghe caddero di qua e di là per terra. Il Gessaio montò a cavalcioni su la sua bestia: - Avanti, focoso! E l'asino via di corsa, con le
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grand'appetito, come da più settimane non faceva, e in segno della sua gratitudine regalò alla ragazza una collana di brillanti. - Maestà, questa è
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! Pasticche! Pasticche! Re Tuono, trattandosi di voce, la prese per un'offesa alla sua reale Maestà; e diè ordine di arrestare quell'impertinente e
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C'era una volta un pescatore che vivucchiava alla meglio col prodotto della sua pesca. Partiva in barca la sera, stava a pescare tutta la nottata, e
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avrebbe voluto riportarselo via; quel gattino portentoso forse sarebbe stato la sua Fortuna. Ma col Re non si scherzava; bisognava venderlo per forza
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d'alloggiarla per una notte nel palazzo reale, come se fosse stata la sua stessa persona: - Non le domandate né donde venga né dove vada; non vi
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; la metteva da parte. - Perché, Mastro Acconcia-e-guasta? - Perché sì. Era la sua risposta; e tirava su una presa di tabacco. Guadagnava pochino
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C'era una volta un sarto, che campava la vita mettendo toppe e rivoltando vestiti usati. Nella sua botteguccia ci si vedeva appena; per ciò lavorava
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Mammadraga tornò alla sua spelonca, seguita da una lupa e la mise di guardia all'uscio della grotta dov'erano chiusi i bambini. Era la matrigna di
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spenderete e più ne troverete. Prima che le dicessero grazie, era sparita. Marito e moglie mangiarono ognuno la sua pera e si addormentarono. Allo